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Porto Empedocle, collaboratore di giustizia a processo per tre omicidi

Tribunale di Agrigento

AGRIGENTO. Ha raccontato di aver avuto un ruolo negli omicidi di Giuseppe Lo Zito, Ignazio Filipazzo e Roberto Papia. L’ex killer Luigi Putrone, 50 anni, di Porto Empedocle (Ag), da tempo collaboratore di giustizia dopo essere stato catturato nel 2005 in Repubblica Ceca, è sotto processo - con il rito abbreviato, dinanzi al Gup di Palermo Lorenzo Matassa - per i tre omicidi di mafia.

I familiari delle vittime, assistiti dagli avvocati Luigi Troja, Irene Eballi, Salvatore Virgone e Leonardo Cusumano, si sono costituiti parte civile. L'omicidio di Giuseppe Lo Zito è avvenuto quasi trenta anni fa, il 18 luglio del 1987, ad Agrigento. Fu un delitto maturato nell’ambito della guerra fra Cosa Nostra, di cui Putrone all’epoca faceva parte, e la Stidda.

Ignazio Filippazzo, invece, fu ucciso il 3 settembre del 1992 a Porto Empedocle. La sua colpa fu quella di avere chiesto il pizzo ad alcuni imprenditori dando fastidio alla famiglia mafiosa che pretendeva la gestione esclusiva del racket. A sparare, usando una pistola calibro 38, fu, secondo l’accusa, l’empedoclino Alfonso Falzone, da tempo collaboratore di giustizia. Putrone avrebbe partecipato alla riunione in cui venne deliberato di compiere l’omicidio nel quale sono coinvolti anche Giulio Albanese, Giuseppe Messina, Salvatore Fragapane e Giuseppe Gambacorta. Roberto Papia di Favara è stato, invece, ucciso il 6 settembre del 1994 perché aveva infastidito la cosca gestendo un traffico di droga.

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