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Testa di cane mozzata in un cantiere, intimidazione ad imprenditore antiracket di Agrigento

AGRIGENTO. Torna la paura intimidazioni ad Agrigento. Una testa di cane mozzata è stata rinvenuta all'interno del cantiere di lavoro della Beton Calcestruzzi a Piano Gatta. Subito è scattato l'allarme: l 'imprenditore, Gerlando Gibilaro, ha chiamato subito la polizia di Stato per denunciare l'accaduto.  Sul posto sono arrivati gli agenti della Scientifica e della squadra mobile.

L'imprenditore che guida la Beton Calcestruzzi è anche presidente dell'associazione antiracket "Libero futuro" costituitasi nei mesi scorsi ad Agrigento. Secondo gli inquirenti non è da escludere che la testa di cane mozzata e recapitata nel cantiere della Beton Calcestruzzi possa essere un segnale per l'operato dell'uomo. Una sorta di "insofferenza", dunque, verso le azioni dell'imprenditore. Le indagini vanno avanti comunque in tutte le direzioni.

Una storia, quella di Gerlando Gibilaro, che ha anche visto momenti durissimi per l'imprenditore: venne arrestato nell'operazione antimafia, la «Nuova Cupola», insieme ad altre decine di persone.  Una misura contro cui Gibilaro, che ha passato anche diverse settimane in carcere, con gravi ripercursioni familiari,  ha sempre combattuto, riuscendo ad avere la meglio: l'uomo ha infatti ottenuto negli ultimi anni due assoluzioni in primo e secondo grado nei processi scaturiti da quella operazione, con  la Cassazione che ha anche respinto un ricorso della procura di Palermo contro la seconda assoluzione.

Alla luce di questo, Gibilaro è stato reinserito nella "White List" della Prefettura, ovvero nell'elenco delle aziende che possono operare liberamente sul territorio. Una sorta di certificato antimafia, ottenuto da Gibilaro dopo molte battaglie.

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