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Dopo il "no" di Atene, si fa avanti la Valle Dei Templi: "Gucci venga da noi"

ROMA. La Valle dei Templi di Agrigento pronta a prendere il posto di Atene per la sfilata di moda di Gucci.  Sarebbe questa la proposta fatta dal direttore Giuseppe Parello che si dice pronto a candidarsi al posto dell'Acropoli che ha rifiutato il progetto culturale a lungo termine dello stilista italiano.

Gucci infatti aveva proposto l'evento dicendosi pronto a sborsare ben 2 milioni di euro nell'arco di cinque anni, finanziando così lavori di restauro o altri progetti del genere stabiliti dalle autorità greche. Ma la Grecia, il paese salvato dal default e strozzato dai debiti con la Ue, ha risposto con un netto "no": senza appello, schiena dritta e senza compromessi.

Adesso, secondo quanto riportato da Repubblica.it, si fa avanti il direttore della Valle dei Templi, già protagonista della cena Google dello scorso anno e che con la sfilata di Gucci pensa non solo a un ritorno positivo in termini economici, ma anche di immagine e di turismo.

«Il carattere culturale unico dei monumenti dell'Acropoli è incompatibile con questo genere di eventi», si è pronunciato ufficialmente il Consiglio centrale archeologico greco (Kas), che supervisiona tutti i siti antichi della Grecia, come riferisce online il quotidiano Ekathimerini.

Nelle intenzioni della Gucci, la sfilata, della durata di circa 15 minuti, doveva svolgersi a giugno davanti ad un pubblico di circa 300 persone, su una passerella da allestire tra il Partenone e l'Eretteo. E la ministra della cultura, Lydia Koniordou, ha sottolineato che «il Partenone è un monumento importante e un simbolo universale che noi greci dobbiamo proteggere, in particolare alla luce dei nostri sforzi in corso per riunire i marmi del Partenone».

Gucci dopo queste prese di posizione ufficiali, non ha replicato sul tema della sfilata tra le colonne dell'Acropoli, ma precisa e spiega «di aver avuto un incontro con le autorità elleniche per esplorare la possibilità di un progetto di collaborazione culturale a lungo termine».

Chi trovasse un'eresia l'accostamento tra un brand della moda di lusso e un patrimonio artistico dell'umanità dovrebbe comunque ricordare i tanti esempi sul tema, e Gucci stesso sottolinea che il suo marchio «non è nuovo a iniziative di questo genere. Negli ultimi anni abbiamo collaborato con istituzioni quali Palazzo Strozzi a Firenze, Minsheng Museum a Shanghai, Chatsworth House in Inghilterra e Lacma a Los Angeles».

Le «speculazioni pubblicate relative a presunti impegni o offerte economiche diretti o indiretti, sono destituite da ogni fondamento», è lo stesso portavoce a smentire che Gucci «avrebbe offerto 56 milioni di euro alle stesse autorità greche per una collaborazione culturale che prevedeva anche una sfilata della griffe fiorentina nel sito archeologico».

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