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"In affari con le cosche calabresi", fermati 4 agrigentini

AGRIGENTO. Facevano affari con le “Ndrine” calabresi dei Piromalli e Bagalà che monopolizzavano il settore degli appalti pubblici ed attraverso ditte compiacenti riuscivano ad aggiudicarsi lavori importanti e di una certa rilevanza economica.

Ci sono anche 4 agrigentini tra i 35 “fermati” dal comando della Guardia di finanza di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione «Cumbertazione» e «Cinque lustri», coordinate dalle Procure antimafia di Reggio e Catanzaro.

Gli agrigentini destinatari del provvedimento di fermo sono Francesco Migliore, 56 anni, Filippo Migliore, 48 anni, entrambi di Cammarata, ed ancora Alessio La Corte, 33 anni e Vito La Greca, 39 anni.

Due le imprese, tra le 54 sequestrate, a cui sono stati apposti i sigilli con sede nell’Agrigentino: la «Comel Srl», con sede a Cammarata in via Panepinto e la «Interconsolidamenti», pure questa con sede legale a Cammarata in via Bonfiglio. Un’altra impresa sarebbe stata sequestrata in Sicilia, a Vittoria, mentre le altre operavano in Calabria, Lazio, Campania e Toscana.

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