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Ricettazione, arrestato il figlio del boss di Camastra

AGRIGENTO. E’ stato definitivamente arrestato Giuseppe Meli, di 44 anni, indagato nell’ambito dell’operazione “Vultur” condotta dalla squadra mobile di Agrigento nello scorso mese di luglio. In quella occasione tra gli altri sono finiti in carcere anche il padre Rosario e fratello Vincenzo.

Giuseppe Meli è accusato di ricettazione e detenzione di un’arma clandestina.

A seguito delle indagini della squadra mobile, il Gip di Palermo non aveva applicato alcuna misura cautelare nei suoi confronti. La Dda della Procura della Repubblica di Palermo, appellandosi al Tribunale del Riesame, aveva invece ottenuto una pronuncia per la quale Giuseppe Meli doveva essere arrestato in via cautelare. Il successivo ricorso in Cassazione di Meli, ha ritenuto valide le ipotesi accusatorie, dichiarandolo inammissibile.

Lo scorso luglio fra i destinatari delle cinque ordinanze di custodia cautelare c’erano Calogero Di Caro, ritenuto il capo mandamento di Canicattì, Rosario Meli ed il figlio Vincenzo, capi clan di Camastra. Tutti sono stati accusati di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamenti a mezzo incendio, detenzione illegale di armi comuni da sparo e da guerra.

E proprio la famiglia Meli avrebbe imposto il “pizzo” ad un impresario di pompe funebri di Camastra ogni funerale. Il Pm della Dda ha messo in chiaro che il titolare avrebbe versato 500 euro versata ogni due o tre mesi essere lasciato in pace. Ma il presunto protettore è stato assassinato e durante il suo stesso funerale l'imprenditore sarebbe stato avvicinato da Rosario Meli. Le minacce sarebbero proseguite ma l'imprenditore avrebbe risposto di non avere il denaro richiesto. Nella notte fra l'uno e il due novembre, l'imprenditore subì l'incendio della propria autovettura.

Ieri il personale della “Sezione Antidroga” della Squadra Mobile ha catturato Giuseppe Meli e l’ha condotto nel carcere di Petrusa a seguito del rigetto della Suprema Corte.

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