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Disordini allo stadio, ultrà dell'Akragas patteggia

Tribunale di Agrigento

AGRIGENTO. Dopo il tentativo di «messa alla prova»- che il giudice non ha avallato ritenendo che i reati fossero più gravi di quelli previsti per accedere a questo istituto - Daniele Galante, quarantaseienne tifoso dell’Akragas, arrestato durante il derby col Messina dello scorso 20 novembre con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e oltraggio, decide di patteggiare la pena e definire la propria posizione evitando un vero e proprio processo.

Sei mesi di reclusione è la pena inflitta dal giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, su richiesta dello stesso difensore, l’avvocato Daniele Re, e del pubblico ministero Simona Faga che ha dato parere favorevole all’applicazione della pena.

Per questi stessi fatti, ventiquattro ore dopo la convalida dell'arresto e l' imposizione dell'obbligo di firma tre volte alla settimana, il questore Mario Finocchiaro aveva disposto nei suoi confronti il Daspo (divieto di accedere negli stadi in occasione delle manifestazioni sportive) per 5 anni, con la prescrizione di andare a firmare in determinati orari in corrispondenza delle gare.

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