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Tentato omicidio a Ribera, ricorso in Cassazione per due imputati

Tribunale di Agrigento

RIBERA. Ricorso in Cassazione delle difese di Antonino Cardillo, di 27 anni, e Natale Catalano, di 48, entrambi di Ribera, indagati per il tentato omicidio di un tabaccaio e per tentata rapina e il secondo anche per rapina a una farmacia di Calamonaci. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha rigettato la richiesta di annullamento della misura cautelare che era stata avanzata dalle difese, gli avvocati Giovanni Forte per Cardillo e Francesco Di Giovanna per Catalano.

Adesso deciderà la Cassazione, mentre le indagini dei carabinieri vanno avanti per individuare il rapinatore entrato in azione nella farmacia di Calamonaci. Le telecamere avrebbero filmato, proprio a Calamonaci, un uomo scendere dall’auto intestata alla madre di Natale Catalano, di 48 anni, uno dei due riberesi arrestati, e in uso al pregiudicato, e poi la stessa persona correre per strada, dopo la rapina commessa alla farmacia Ragusa. E’ questa la persona non ancora identificata.

Le microspie, piazzate, intanto, su quell’auto, avrebbero, invece, intercettato colloqui tra Catalano e Cardillo mentre i due avrebbero fatto specifico riferimento al colpo alla tabaccheria, sia prima di entrare in azione che quando lo stesso è fallito per la reazione del titolare.

Per la rapina alla farmacia di Calamonaci Catalano sarebbe stato al volante dell’auto dalla quale è sceso il soggetto non identificato, con il volto coperto e armato di coltello, che poi ha messo a segno il colpo, riuscendo a portare via 500 euro.

Questa rapina è stata messa a segno verso le 19, orario di chiusura dell’esercizio. La tentata rapina alla tabaccheria Valenti di Ribera, invece, è quella per la quale viene contestato anche il tentato omicidio. In questo caso i due rapinatori, che, secondo le indagini, sarebbero i due riberesi arrestati, sempre alla stessa l’ora, intorno alle 19, si sono avvicinati alla tabaccheria con l’auto condotta dal Catalano. A un certo punto Cardillo sarebbe usciva dall’auto con il volto travisato da un passamontagna e in mano una pistola.

Sarebbe entrato nella tabaccheria, dirigendosi verso la cassa e minacciando di morte, mentre i clienti, in preda al panico, supplicavano il proprietario di consegnare il denaro. A questo punto il proprietario, approfittando di un momento di distrazione del rapinatore, lo ha colpito con una barra in metallo e il malvivente, sorpreso dalla reazione della vittima, gli puntava l’arma, tentando più volte di sparare.

Per l’avvocato Giovanni Forte non può esere stato Cardillo l’autore della tentata rapina alla tabaccheria perché “non ha ferite sulle mani, mentre il tabaccaio dice di averlo colpito proprio sulle mani con una barra in metallo». L’avvocato Francesco Di Giovanna, difensore di Catalano, sostiene che la voce registrata sulla macchina non è del suo cliente. L’udienza, in Cassazione, per decidere sulla misura cautelare, deve essere ancora fissata.

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