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Licata, Matrice ed ex Convento del Carmine necessitano di interventi urgenti

LICATA. Attenzione puntata sulla tutela dei beni culturali e monumentali, soprattutto di natura ecclesiastica a Licata. Durante la sobria cerimonia per la riapertura della chiesa di San Francesco, il direttore dell’ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi di Agrigento, don Giuseppe Pontillo, ha fatto il punto sulla situazione che si registra a Licata, dove ci sono due chiese, soprattutto la Matrice e l’ex convento Del Carmine che necessitano di interventi urgenti. La Chiesa Madre continua a cadere a pezzi: l’ennesimo crollo ha interessato la facciata in corso Vittorio Emanuele.

Da anni ormai questi continui crolli seguiti spesso da interventi dei vigili del fuoco costretti a eliminare i pericoli, hanno modificato lo splendido prospetto originario del Duomo. Negli anni  ’70 grazie all’energico monsignor Giuseppe Bellino, che inviò a Roma pezzi del prospetto, la chiesa riuscì ad avere dei finanziamenti per interventi di manutenzione. Oggi tutto sembra abbandonato, quasi  che le sorti  di questo splendido monumento non interessino a nessuno, un altro pezzo della storia che piano piano scompare sotto l’incuria generale. L’entrata principale della Chiesa Madre è rimasta per molti anni chiusa ai fedeli e ai visitatori e riaperta nel 2014. La Chiesa del Carmine è stata chiusa poichè il tetto rischiava di crollare a causa di pesanti infiltrazioni d’acqua.

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