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Processo alle cosche agrigentine, confermate cinque condanne

PALERMO. Confermate le condanne inflitte in primo grado nel processo d'appello scaturito dall'inchiesta Nuova Cupola sulle cosche di Agrigento. Condannati Carmelo Vetro a 9 anni, Pietro Capraro a 9 anni e 6 mesi, Gaetano Licata a 10 anni, Maurizio Romeo a 14 anni e Gerlando Russo a 9 anni. Confermata dalla Corte l'assoluzione di Bruno Pagliaro accusato di associazione mafiosa, per cui il pg aveva chiesto dieci anni.

L'inchiesta Nuova Cupola, che sfociò in 54 arresti eseguiti il 26 giugno del 2012, avrebbe disarticolato le nuove famiglie mafiose della provincia di Agrigento. Con questa operazione sarebbe stata decapitata la consorteria mafiosa agrigentina, costituitasi sulle ceneri delle strutture che sono collassate con gli arresti dei boss latitanti Gerlandino Messina e Giuseppe Falsone. Gli altri 48 imputati hanno scelto il rito abbreviato.

L'operazione era finita al centro di una polemica tra i pm palermitani: il pool che coordina le inchieste sulla mafia trapanese aveva criticato la decisione dei colleghi che si occupano di Cosa nostra agrigentina di disporre i fermi, sostenendo che avrebbero in questo modo intralciato le loro ricerche del latitante Matteo Messina Denaro.

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