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Arnone, il gip si riserva di decidere sulla convalida dell'arresto

Alla convalida dell'arresto, che sulla misura cautelare dei domiciliari, chiesti dalla Procura nei confronti di Giuseppe Arnone, avvocato ed ex ambientalista accusato di estorsione. Secondo i magistrati avrebbe intimidito la collega Francesca Picone, minacciandola di scatenare una campagna mediatica denunciando presunte irregolarità da lei commesse nella difesa di alcuni clienti, se non avesse sottoscritto una transazione, obbligandosi a pagare 50 mila euro.

Arnone è stato arrestato sabato in flagranza. L'indagato, assistito dagli avvocati Arnaldo Faro e Camelita Danile, ha risposto alle domande del giudice sostenendo che il denaro era il corrispettivo di una transazione tra la Picone e i suoi clienti, danneggiati dalla sua difesa, e ora assistiti dallo stesso Arnone.

Il legale ha detto di aver ricevuto una procura speciale dalla donna - madre di figli disabili - per concludere l'accordo e ha ribadito d'aver incassato i 14 mila euro proprio per l'accordo transattivo al quale avrebbero lavorato anche diversi colleghi. Accordo, che a detta di Arnone, era stata la stessa avvocatessa Picone a sollecitare.  Sempre nell'accordo l'indagato avrebbe promesso di non dare clamore mediatico alla vicenda giudiziaria che vede Picone imputata per irregolarità nei confronti della cliente.

AGGIORNAMENTO

La tesi della Procura è stata successivamente ritenuta priva di fondamento e il reato è stato derubricato.

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