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A capo della famiglia di Menfi, Bucceri svela i segreti del clan

Vito Bucceri

AGRIGENTO. Ha ammesso di fare parte di Cosa nostra per liberarsi di un peso e cambiare vita. Vito Bucceri, di 44 anni, menfitano, bracciante agricolo, ha già riempito centinaia di pagine di verbali. Oltre 200 fanno parte dei sei verbali che la Dda ha depositato nell' ambito del processo «Icaro», ma al momento gran parte sono piene di omissis.

I nomi che fanno parte dei verbali nelle parti senza omissis sono quelli di Leo Sutera, di Sambuca, al quale Bucceri riferisce di essere stato presentato nel 2005, e pochi altri. «Io venni a capo messo a capo della famiglia mafiosa dal professore Sutera Leo», mette a verbale Bucceri.

E poi aggiunge del tentativo di avviare un' attività che era emersa anche nelle indagini di "Opuntia". «Con Campo Pietro abbiamo parlato approfonditamente della questione delle macchinette - dichiara Bucceri - e Campo mi disse che se avevo difficoltà me le avrebbe fatte trovare lui. Campo mi avrebbe dato una percentuale sull' incasso dei videopoker, cioè io gli avrei dato tutto quello che guadagnavo e lui me ne lasciava una parte».

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