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Mafia a Menfi, 8 fermi: "Riunioni nello studio di un medico" - Nomi e foto

AGRIGENTO. Operazione antimafia tra Sciacca e Menfi, in provincia di Agrigento. Sono otto le persone fermate oggi dai carabinieri con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Farebbero parte della famiglia di Menfi guidata da Vito Bucceri, di 44 anni, anche lui tra i fermati.

L'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, è coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Maurizio Scalia e dai pm Alessia Sinatra e Claudio Camilleri.

Le indagini hanno avuto inizio nel maggio del 2014 portando oggi al fermo di Vito Bucceri, detto "Buccituni", ritenuto il boss della famiglia mafiosa di Menfi; Pellegrino Scirica, medico di base e uomo di fiducia di Leo Sutera; Tommaso Gulotta; Matteo Mistretta; Vito Riggio; Giuseppe Alesi; Cosimo Alesi e Domenico Friscia.

L'operazione, denominata in codice Opuntia dal nome di una pianta spinosa molto diffusa nella zona, ha ricostruito l'attività delle cosche nella Valle del Belice, uno dei mandamenti stategici di Cosa Nostra al confine tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo.

In particolare gli stretti contatti tra la famiglia di Menfi ed esponenti mafiosi di vertice come Leo Sutera di Sambuca, detto il professore, indicato dagli inquirenti come il capo della provincia di Agrigento tra il 2010 e il 2012, il boss di Santa Margherita Belice Pietro Campo e Domenico Friscia di Sciacca.

I carabinieri hanno documentato incontri e riunioni che avvenivano all'interno di auto o in casolari di campagna per eludere le intercettazioni. Tra i fermati figura anche un medico di base, Pellegrino Scirica, di 61 anni, che avrebbe messo a disposizione il proprio studio professionale per lo svolgimento di incontri riservati tra i componenti della cosca.

 

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