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Demolizioni a Licata, la quiete dopo il caos

Solo una pensionata, ieri mattina, ha protestato contro l'impresa edile al lavoro, ma è stata fatta allontanare dagli agenti

LICATA. La quiete dopo la tempesta. E' proprio il caso di dirlo, in riferimento alla demolizione della villetta abusiva, prossima alla spiaggia di Gallodoro, a poche decine di metri dalla statale 115 che da Licata conduce a Gela.

Dopo i tafferugli di lunedì, che hanno avuto il tragico bilancio di cinque contusi ed altrettanti arresti, ieri l' intervento dell' impresa edile Patriarca Salvatore sul posto è andato avanti senza intoppi.

Nel corso dell'intera mattinata di lunedì la villetta, ormai da anni acquisita al patrimonio del Comune, era stata svuotata da mobili a suppellettili. Di pomeriggio, quando l'autocarro per il trasporto dei mobili nei depositi doveva andar via, la strada è stata bloccata dai manifestanti, che si sono seduti a terra, determinati a non lasciare transitare il mezzo pesante. Le forze dell' ordine, in tenuta antisommossa, hanno forzato il blocco e nei tafferugli che sono seguiti quattro persone, tra cui una donna, sono rimasti contusi.

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