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Rigassificatore di Porto Empedocle, il gip rigetta undici arresti

PORTO EMPEDOCLE. Irregolarità nella realizzazione delle opere preliminari al rigassificatore di Porto Empedocle, opera che nel frattempo non sembra più destinata a sorgere: il gip di Palermo rigetta undici arresti ma la Procura non demorde e si rivolge al tribunale del riesame che mercoledì inizierà ad esaminare il caso. Sotto accusa undici persone fra vertici dell'Enel e responsabili di imprese.

La custodia cautelare in carcere è stata chiesta per Aurelio Cesareo, 61 anni, di Catanzaro, manager della "Ingegneria e ricerca spa" (gruppo Enel); Giuseppe Luzzio, 62 anni di Viterbo, amministratore delegato di Nuove energie (gruppo Enel); Antonio Lorenzo Poli, 52 anni, di Milano, procuratore della "Ingegneria e ricerca spa" (gruppo Enel); Nunzio Adesini, 32 anni di Gela, amministratore delegato della ditta Mondello spa; Emanuele Mondello, 57 anni di Gela, imprenditore, socio e presidente del Consiglio di amministrazione della ditta Mondello spa; Giuseppe Scariano, 64 anni di Favara, proprietario e gestore di fatto della Gest quarry srl; Salvatore Scariano, 41 anni di Favara, proprietario e gestore di fatto della Gest quarry srl; Antonio Sgarito, 29 anni di Favara, proprietario e gestore di fatto della Gest quarry srl; e Gaetano Sferrazza, 40 anni, di Agrigento, titolare delle quote e amministratore unico della Gest quarry srl.

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