Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Presunta truffa dei parcheggi nel parco archeologico di Agrigento, stangata della corte dei Conti

AGRIGENTO. Inchiesta «South park» sulla presunta truffa negli incassi del parcheggio a pagamento del parco archeologico, la Corte dei conti riconosce il danno erariale subito dallo stesso parco e dal Comune e condanna in solido la cooperativa «Laganà» e il suo legale rappresentante Sonia Vella al pagamento di 72.941 euro e Maurizio Attanasio, funzionario dell'Ente Parco, a versare in via sussidiaria 14.588 euro. La sentenza (352/2016) è stata emessa dalla Sezione giurisdizionale per la Regione siciliana, che ha invece assolto Giuseppe e Carmelo Vella, chiamati in causa come soci e amministratori di fatto della società. Per la stessa vicenda i quattro sono stati rinviati a giudizio lo scorso anno, insieme ad Alfonso Zammuto e Roberto Sciarratta, a vario titolo per i reati di associazione a delinquere e truffa aggravata e continuata.

A scoprire la presunta truffa erano stati gli investigatori della guardia di finanza che avevano acceso i riflettori sulla cooperativa aggiudicataria, nel 2011, della gara per gestire i parcheggi a pagamento di Sant'Anna e Cugno Vela con un sistema informatizzato. Il contratto prevedeva il versamento all'Ente Parco del 38% del denaro riscosso, oltre ad un canone fisso annuo di 10 mila euro. Secondo gli inquirenti, approfittando della mancata installazione del sistema l'azienda avrebbe falsificato i dati sugli incassi attraverso una serie di meccanismi: da una parte facendo pagare agli utenti tariffe più alte rispetto a quelle previste dalla convenzione, dall'altra duplicando o falsificando le park-card utilizzate.

Caricamento commenti

Commenta la notizia