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Licata, la ditta ragusana ci ripensa: tornano le ruspe

LICATA. L’impresa Patriarca Salvatore riprenderà l’attività di demolizione delle case abusive di Licata iniziata lo scorso 21 aprile. A confermarlo, nel corso di un vertice al commissariato di polizia che si è tenuto nel pomeriggio di ieri, è stato lo stesso titolare della ditta. Due giorni fa, come è noto, il proprietario dell’impresa che ha avuto in appalto dal Comune di Licata le demolizioni, si è presentato in procura a Ragusa (la ditta ha sede a Comiso) ed ha depositato una lettera intimidatoria che aveva appena ricevuta.

«Devi andartene da Licata subito, o ti ammazziamo», sarebbe stato scritto nella missiva anonima. I magistrati della procura di Ragusa hanno aperto subito un’inchiesta e la stessa cosa hanno fatto i loro colleghi di Agrigento. Nel corso della giornata, però, le demolizioni sono andate avanti. L’impresa ha ultimato l’abbattimento di uno «scheletro» del Pisciotto, che era iniziato il giorno prima. Sembrava, dunque, che non fosse successo nulla. L’inchiesta per scoprire gli autori dell’intimidazione sarebbe andata avanti velocemente ma, al tempo stesso, le demolizioni non si sarebbero fermate.

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