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Licata, sforato il patto di stabilità: "Manca lungimiranza"

LICATA. Lo sforamento del Patto di Stabilità del Comune di Licata, per quasi tre milioni di euro, ovviamente provoca non poche reazioni in città. Il primo ad intervenire è Calogero Scrimali, consigliere comunale, presidente della Commissione Bilancio dell'ente.

«E' dal 2 agosto dello scorso anno che invoco, ripetutamente, un rigoroso piano di rientro - scrive Scrimali - per i conti del Comune. Avevo chiaro quali erano i rischi ai quali andavamo incontro e che puntualmente si sono avverati, con lo sforamento del Patto di Stabilità. Sarebbe bastato leggere con attenzione la nota della Corte dei conti dell'aprile del 2015 per capirlo. Questa amministrazione, questo sindaco, questo assessore continuano ad oggi a predicare sobrietà nelle spese, massima attenzione ai conti, a parole, ma nei fatti appaltano a terzi lavori che possono essere effettuati con risorse interne. Pubblicano bandi per l'assunzione di dirigenti, impiegati ed altro personale all'esterno, con grande aggravio di costi, senza attingere al personale interno». «Lo stesso assessore al Bilancio, in una trasmissione televisiva a dicembre, dichiara - aggiunge Scrimali - che assolutamente non vi sono rischi per lo sforamento del Patto di Stabilità che, invece, si è puntualmente materializzato a tre mesi di distanza. Se non è cecità questa, è sicura miopia. Insomma, si dichiara una cosa per farne concretamente altra di segno completamente opposto».

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