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Anestesia all’avanguardia salva anziano a Canicattì

CANICATTI'. Una pagina di buona sanità è stata scritta nei giorni scorsi all’ospedale «Barone Lombardo» di Canicattì. Protagonista in positivo è stata un’equipe medica che ha avuto in carico il caso di un paziente ultranovantenne che è stato salvato grazie alla professionalità dei medici dell’ospedale canicattinese. Una storia a lieto fine che ha suscitato le reazioni positive dei familiari dell’anziano che hanno voluto ringraziare pubblicamente il personale medico.

L’uomo, di 93 anni, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, per una grave patologia addominale, che è stato affrontato e superato brillantemente grazie ad una tecnica anestesiologica non consueta ed all’avanguardia decisa dall’anestesista del «Barone Lombardo», Mauro Granata, che ha permesso di evitare possibili gravi conseguenze per il paziente. Il 93enne canicattinese era stato ricoverato per un problema addominale per il quale si rendeva necessario un intervento chirurgico. Il quadro clinico e l’età avanzata del paziente rendevano complicato qualsiasi intervento chirurgico con un rischio elevatissimo se sottoposto ad eventuale anestesia generale. Messi di fronte ad un bivio i familiari del paziente hanno deciso di affidarsi alla professionalità dei medici. «La nostra fiducia nei confronti dei medici – ha raccontato la figlia del paziente – è stata ripagata e non possiamo fare altro che ringraziare quanti si sono spesi in prima persona per salvare la vita di mio padre».

A raccontare, invece, tecnicamente la scelta praticata è stato l’anestesista Mauro Granata. «Ho deciso di praticare una anestesia epidurale continua, somministrando l’anestetico attraverso un catetere posizionato nello spazio epidurale. In questo modo l’uomo è rimasto sveglio per tutta l’operazione effettuata dall’equipe chirurgica del primario Vincenzo Scudera ed abbiamo evitato che si potessero deprimere gli organi vitali». A suggellare il tutto è stato l’intervento della Direzione Sanitaria dell’Asp di Agrigento: «Quanto accaduto rappresenta uno dei tanti esempi di buona sanità che avvengono al Barone Lombardo, un presidio all’interno del quale – si legge nella nota - tutti i sanitari vengono messi nelle condizioni di poter svolgere il proprio servizio nel miglior modo possibile».

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