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Netturbini licenziati ad Agrigento, riparte la protesta

AGRIGENTO. «Siamo tornati». Con queste lapidarie parole, ieri pomeriggio, i 12 operatori ecologici di Agrigento che per mesi hanno protestato davanti al Municipio per essere rimasti esclusi dal nnuovo bando i cui tagli economici hanno determinato una diminuzione della forza lavoro, hanno annunciato che monteranno nuovamente il presidio davanti a Palazzo di città. A dare il «la» a questa nuova mobilitazione, pare sia stata la richiesta avanzata ieri mattina da Cgil, Cisl e Uil, al prefetto, per un nuovo incontro dopo quello delle scorse settimane.

«Vogliamo capire - scrivono i segretari confederali e quelli di categoria - a che punto è la querelle tra Comune e Raggruppamento temporaneo di imprese che pare si siano arenati sulla proposta di variante migliorativa ai sensi dell’Art. 10 del capitolato speciale d’appalto che non sembra essere stata completamente gradita dal Comune, che annuncia che risponderà. Il rischio che intravediamo è che, del tutto legittimamente, questo clima possa continuare all’infinito e che quei lavoratori, che sono fermi da troppi mesi, possano continuare a rimanere disoccupati». Da qui la richiesta al prefetto per la convocazione di una enensima riunione che possa servire a apire come stanno realmente le cose e dove si sta arenando la questione.

Nel corso della riunione in prefettura, si era ripartiti da dove si era rimasti la scorsa estate. La chiave di volta individuata era sostanzialmente la stessa che le imprese avevano dato come possibile già nel mese di novembre, ovvero quello di utilizzare le risorse del “potenziamento estivo”, riarticolando complessivamente il servizio stesso. Ma allora il comune la bocciò salvo poi rivalutarla. solo che adesso pare ci si sia arroccati nuovamente.

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