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A Santa Margherita la giornata dei riti sacri

AGRIGENTO. Ieri pomeriggio per oltre tre ore, per l'ottavo anno consecutivo, si è rinnovata la tradizione della drammatizzazione vivente della Passione e Risurrezione di Cristo. Quest'anno ha avuto come titolo «Donna ecco tua madre». Frutto dell'impegno volontario dell'Associazione «Il Sale della Terra» e della Comunità ecclesiale di Santa Margherita di Belìce, la drammatizzazione itinerante, ha messo in cammino per le vie del centro storico la comunità religiosa della città del Gattopardo. Mesi di prove nei quali sono stati coinvolti oltre 200 figuranti volontari: adulti, giovani, adolescenti e bambini, protagonisti nei diversi ruoli, che hanno fatto immergere le migliaia di visitatori che sono arrivati in citta nel mistero della Passione e Morte del Signore. Oltre 25 le scene che sono state proposte dei momenti salienti di quelle lunghe e dolorose ore narrate nei Vangeli, che hanno iniziato con l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, fino a vedere Cristo, stremato, umiliato, deriso, sbeffeggiato e spogliato di ogni dignità, e che per amore dell'uomo muore crocifisso sul Golgota.

Il corteo è stato aperto dai soldati romani a cavallo interpretati dai "Cavalieri del Gattopardo". Su una biga romana trainata da cavalli hanno preso posto Quintilio e Ponzio Pilato. Questa edizione ha visto nuove scene inerenti le rappresentazioni del cieco, dei mercanti, dell'ultima cena e del pretorio. Nella via Crucis, ad interpretare il ruolo di Gesù è stato Gaspare Ciaccio che anche quest'anno si è immedesimato nel ruolo di Cristo: «Un ruolo difficile, che ho sempre portato avanti con una lunga preparazione.

Per la prima volta il ruolo della madre di Gesù è stata affidata a Carmela Calafato: «Una singolare esperienza, che ho affrontato con determinazione». Peppino Infantino, per sesto anno sacerdote del Sinedrio: «La Passione è ormai entrata a far parte della tradizione Margheritese. Siamo orgogliosi di dare lustro alla nostra cittadina e di creare un momento di comunione e convivialità. Desideriamo coniugare il momento di fede con la rinascita della comunità. In poche parole cittadini attivi al servizio della società civile». «L'organizzazione, la preparazione e la messa in scena della Passione Vivente offre una testimonianza di fede e costituisce un momento aggregante per tutta la comunità margheritese. Nel suo insieme è da considerarsi un momento di catechesi popolare precursore della Santa Pasqua», spiega l'instancabile coordinatore del progetto Santino Morreale, che da mesi cura ogni dettaglio organizzativo. Una qualità professionale che l'anno scorso ha portato diverse scene della rappresentazione della "Passione di Cristo", su Rai 1.

Infatti il pomeriggio del venerdì Santo, ha fatto da contorno alla trasmissione religiosa della Rai "A Sua immagine", precedendo la via Crucis di Papa Francesco. "Siamo stati scelti fra le quattro migliori rappresentazioni viventi che si fanno in Italia" dice soddisfatto Santino Morreale, e tutto questo grazie alla collaborazione della Comunità Ecclesiale di S. Margherita guidata da Don Filippo Barbera, del Comune, della locale Pro Loco e di alcune attività economiche del territorio.

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