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Sciacca, detenuti esperti di cibo e vino

SCIACCA. Quindici detenuti nel carcere di Sciacca hanno frequentato un corso di enograstronomia di secondo livello e il magistrato di Sorveglianza Walter Carlisi, intervenuto ieri alla degustazione dei piatti, ne ha approfittato per lanciare un appello: «Il territorio di Sciacca deve sostenere il carcere e io sarei felice se gli enti pubblici, le associazioni, la chiesa, si sforzassero di inserirsi maggiormente in questa realtà per favorire l'attività di risocializzazione dei detenuti".

"Questi detenuti hanno acquisito, grazie all'istituto scolastico "Arena", un'istruzione turistico alberghiera e adesso sanno cucinare, approntare una tavola, accogliere un turista. Io sarei contento se nel carcere di Sciacca si potesse organizzare, una volta alla settimana o una volta al mese, una cena aperta ai turisti. Trenta o quaranta turisti - aggiunge Carlisi - sottoposti ai normali controlli e autorizzati dal magistrato di Sorveglianza, assunte informazioni banali dalla polizia, potrebbero cenare all'interno del carcere».

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