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Racket nei cantieri edili nell'Agrigentino, chieste 5 condanne

AGRIGENTO. Condanne per i tre imputati riconosciuti colpevoli in primo grado e per gli altri due inizialmente assolti. Il sostituto procuratore generale Rita Fulantelli, che da pm della Dda aveva condotto l'inchiesta "Ouster" e sostenuto l'accusa nel dibattimento, ha chiesto in appello la condanna di tutti gli imputati accusati di avere messo a segno alcune estorsioni mafiose. Sedici anni di reclusione sono stati proposti per Pasquale Antonio Cardella, 64 anni, di Licata, definito dal pm Rita Fulantelli durante la requisitoria "la figura di riferimento di Cosa Nostra nella sua città".

In primo grado, il 22 aprile dell'anno scorso, il collegio di giudici del tribunale di Agrigento presieduto da Luisa Turco gli aveva inflitto 8 anni e 4 mesi di reclusione per l'accusa di estorsione ai danni dell'imprenditore Francesco Urso (parte civile con l'assistenza dell'avvocato Giuseppe Scozzari, che in aula aveva accusato gli imputati) ma era stata esclusa l'aggravante mafiosa.

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