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"Icaro", tre indagati rischiano di tornare in carcere

AGRIGENTO. Tre indagati dell'inchiesta antimafia «Icaro» rimasti liberi, perché - secondo il gip di Palermo Giangaspare Camerini - gli indizi di colpevolezza a loro carico erano insussistenti, rischiano di tornare in carcere.

Lo ha deciso il tribunale del riesame al quale si era rivolto il pm della Dda Emanuele Ravaglioli. Pietro Campo, 63 anni, presunto capo della famiglia mafiosa di Santa Margherita, finito il 2 dicembre, giorno della retata della squadra mobile, agli arresti domiciliari per un'accusa legata al possesso di un'arma, secondo il riesame deve andare in carcere perché gli indizi per l'accusa di essere il capo della famiglia mafiosa di Santa Margherita sono consistenti.

Campo, peraltro, era tornato libero perché l'ordinanza per l'accusa di armi era stata annullata. L'arresto viene, però, sospeso perché il difensore, l'avvocato Giuseppe Giambalvo, impugnerà in Cassazione l'ordinanza del riesame. Scenario analogo per altri due indagati - Vincenzo Marrella e Stefano Marrella, entrambi di 60 anni e di Montallegro - accusati di associazione mafiosa. Secondo l'accusa avrebbero fatto parte della famiglia mafiosa di Montallegro. Il gip aveva rigettato il loro arresto che la Dda ha nuovamente chiesto al riesame che, invece, ha accolto l'appello.

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