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Sciacca, i precari accettano contratti di 26 mesi

SCIACCA. Tra due anni molti degli 84 lavoratori socialmente utili che stanno firmando il contratto rischiano di tornare a casa». Nel giorno in cui si apprende che c' è stata una percentuale altissima, del 98 per cento, di precari che ha scelto la contrattualizzazione, per 26 mesi, con l' ente, una delle tre opzioni proposte per sfruttare i tre milioni di euro stanziati dal ministero del Lavoro, il sindacato, attraverso il segretario della Cgil, Franco Zammuto, non manca di manifestare le proprie perplessità. «Non c' è una risposta chiara rispetto al domani - dice Zammuto - sulle prospettive dopo i 26 mesi. L' amministrazione deve essere chiara su questo e non può dire soltanto che non può rinunciare a 3 milioni di euro. Il vantaggio rispetto a una prospettiva lavoratoriva di 7, 8 o 10 anni non c' è e l' unica soluzione sarebbe legata almeno alla certezza che, in mancanza di nuovi finanziamenti, tra due anni, chi non è ancora andato in pensione può tornare al sussidio.

Chi è prossimo alla pensione - aggiunge il sindacalista- ha tutto l' interesse a firmare, ma chi ha una prospettiva lavorativa superiore a due o tre anni rischia, dopo i 26 mesi, di trovarsi a casa». Il Comune sta dan do tempo, ancora per dieci giorni, a qualche lavoratore che non ha ancora firmato per una delle opzioni, ma la quasi totalità sta scegliendo il contratto di lavoro subordinato a tempo determinato parziale a 21 ore. Il Comune si avvarrà dei piani di stabilizzazione relativi alle annualità 2008, 2009 e 2010 sottoscritti con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le altre due opzioni che non hanno riscosso alcun interesse tra i lavoratori sono quelle di ottenere una somma in proporzione agli anni di lavoro svolti o l' assunzione presso un privato che riceverebbe i benefici per questo contratto. Zam muto, ieri mattina, ha incontrato il sindaco, Fabrizio Di Paola, e l' assessore comunale alle Politiche sociali, Davide Emmi.

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