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Licata, due ricorsi al Tar «frenano» le ruspe

LICATA. Le ruspe che da qui a breve dovrebbero iniziare a demolire undici edifici costruiti senza licenza, e che da tempo sono stati acquisiti al patrimonio del Comune, non si fermano, ma "rallentano". Si, perché prima di aprire il cantiere per avviare le demolizioni, Palazzo dell' Aquila deve attendere che i giudici del Tar di Palermo si pronuncino sui due ricorsi presentati.

A rivolgersi per primi ai giudici amministrativi sono stati gli iscritti dell'associazione "Periscopio", coordinati da Mirko Cardella, i quali hanno contestato la gara con la quale il dipartimento Urbanistica del Comune, lo scorso 30 novembre, per una cifra che sfiora i trecentomila euro, ha affidato all' impresa edile Paternostro di Comiso la demolizione di undici edifici acquisiti al patrimonio dell' ente. L' impresa, tra le quattro che hanno partecipato alla gara, è quella che ha offerto il ribasso maggiore, pari al 25 percento. L' affidamento è già definitivo ed a breve sarà firmato il contratto, ma l' avvio delle demolizioni, salvo decisioni diverse, slitterà fino a quando non si sarà pronunciato il Tar.

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