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"Niente impronte digitali", protesta di 200 eritrei a Lampedusa

LAMPEDUSA. Circa 200 eritrei, arrivati a Lampedusa alla vigilia di Natale, stanno protestando sul sagrato della Chiesa Madre dell'isola contro l'obbligo di rilasciare le impronte digitali. Il gruppo di migranti si è spostato a piedi dal centro di accoglienza di contrada Imbriacola fino alla piazza di Lampedusa dove sono presenti le forze dell'ordine.

«Da oltre cinque anni la  stazione marittima del porto di Lampedusa versa in condizioni  precarie a causa di un empasse burocratico legato alla scelta del  soggetto al quale affidare la gestione della struttura. Bisogna  assumere tutte le iniziative per arrivare alla più rapida  soluzione della vicenda». Lo dice Mario Alloro, parlamentare  regionale del PD, che ha presentato una interrogazione  parlamentare all'assessore regionale al Territorio e Ambiente.

«La stazione marittima si trova in condizioni di assoluto degrado  sia sotto il profilo strutturale sia sotto il profilo  igienico-sanitario - scrive Alloro nell'interrogazione - a causa  dell'utilizzo improprio assolutamente non compatibile con quella  che dovrebbe essere la funzione della stazione marittima. Questa  situazione sta provocando un grave danno all'intera comunità  lampedusana ed ai turisti che attualmente sono costretti ad ore  d'attesa sulla banchina, senza poter usufruire dei servizi  basilari che una stazione marittima deve necessariamente offrire,  soprattutto in una località come l'isola di Lampedusa che vive  principalmente di turismo». «Nonostante siano trascorsi oltre  cinque anni - scrive ancora Alloro nell'interrogazione - e  nonostante i ripetuti incontri e la documentazione presentata  dalla ditta presso l'assessorato Territorio ed Ambiente, non si è  arrivati alla stipula del contratto di affidamento.

L'associazione  Caretta Caretta continua ad occupare una rilevante porzione dello  stabile, impedendo il passaggio lungo la parte centrale. Sono  anche state apportate modifiche sostanziali alla struttura con  l'impiego di costruzioni precarie che penalizzano il reale  potenziale della stazione marittima». Alloro chiede dunque di  conoscere «qual è lo stato del procedimento per l'affidamento  della stazione marittima» e di «assumere ogni utile iniziativa  affinchè si possa procedere alla più rapida soluzione della  vicenda».

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