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Akragas, ultimatum di Tirri: chiarezza o addio

La campagna di rafforzamento della squadra è ferma al palo e lo sarà fino a quando le due componenti della società non troveranno un accordo sulla strategia comune per proseguire

AGRIGENTO. "Serve chiarezza subito, al massimo entro un paio di giorni. In caso contrario dovrò prenderne atto e se sarà necessario mi farò pure da parte". L'amministratore delegato dell'Akragas, Peppino Tirri, torna ad alzare la voce. La campagna di rafforzamento della squadra è ferma al palo e lo sarà fino a quando le due componenti della società non troveranno un accordo sulla strategia comune per proseguire.

Il gruppo di soci di minoranza, capitanato dal presidente del Consiglio di amministrazione Silvio Alessi, anche se non c'è mai stata nessuna dichiarazione ufficiale in tal senso, da tempo pressa per l'esonero dell'allenatore Nicola Legrottaglie.
Dall'altra parte il socio di maggioranza Marcello Giavarini e Tirri, il dirigente che rappresenta nel consiglio di amministrazione l'imprenditore italo-bulgaro, non hanno alcuna intenzione di farlo. Le divisioni restano con la conseguenza che il mercato è fermo al palo e le uniche operazioni, per adesso, sono state in uscita con gli svincoli di Savanarola e Sabatino, andati via con destinazione Siracusa e Arezzo.

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