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Akragas, i soci all’attacco: errori nel mercato

Nella risposta al patron Giaravini, ricordano come in estate sia stato approvato il budget per costruire una rosa «all’altezza»

AGRIGENTO. «Non sono né Giuda né Schettino». Giuseppe Savanarola, dopo due stagioni e mezzo, lascia l'Akragas ma non ci sta a passare per il traditore o per il comandante che ha abbandonato la nave che affonda.

Il jolly di centrocampo e di attacco, che nelle prossime ore inizierà la sua nuova avventura col Siracusa, affida a una lettera aperta il suo saluto ai tifosi. «Non stavo bene mentalmente, non mi trovavo, non ero sereno con me stesso per tante situazioni! Non sono uno Schettino o un Giuda come qualcuno mi ha descritto in questi giorni, vado via solo per questo. Ho reputato più onesto — ha aggiunto Savanarola — farmi da parte». Il suo intervento si chiude con ringraziamenti e auguri a tifosi e società.

Intanto è arrivata anche la risposta dei soci di minoranza all'attacco pubblico del patron Marcello Giavarini che li aveva accusati di non avere versato la propria quota di competenza. Franco Nobile, Enzo Caponnetto (presidente dell'Associazione Insieme per lo sport), Massimo Lupo, Calogero Trupia e Sebastiano La Mantia), oltre a esprimere "stupore e profonda preoccupazione", di fatto smentiscono quanto sostenuto da Giavarini.

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