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Agrigento, interrotto il sit-in e trasferiti i migranti

Settantacinque extracomunitari faranno istanza per il riconoscimento dello status di protezione internazionale che interrompe le procedure di rimpatrio

AGRIGENTO. Dopo una notte trascorsa all'addiaccio, seduti o addirittura distesi sulle scalinate della posta centrale di Agrigento, i migranti - ben 75 - che da lunedì protestavano dinanzi la Questura per il provvedimento di respingimento, hanno accettato di salire su un pullman, fatto arrivare appositamente, e d'essere trasferiti, temporaneamente, al centro d'accoglienza villa Sikania di Siculiana.

Tutti hanno fatto istanza per il riconoscimento dello status di protezione internazionale. Una istanza che, di fatto, sempre temporaneamente, sospende l'ordine di respingimento firmato dal questore. Adesso sarà necessario attendere che la commissione, deputata ad analizzare la loro situazione, si riunisca e valuti caso per caso. Trattandosi però, nella totalità dei casi, di migranti economici il risultato potrebbe essere quello del rigetto della loro istanza da parte della commissione. E dunque, in tal caso, si tornerebbero a conteggiare i giorni per assolvere all'ordine di respingimento del questore.

Ordine che, per legge, stabilisce che, in questi casi, i migranti hanno sette giorni di tempo per lasciare lo Stato italiano, raggiungendo l'aeroporto più vicino ed imbarcandosi su un aereo che li riporti in patria. I migranti, lunedì mattina, allor quando è lentamente scoppiato il sit-in di protesta, erano una cinquantina circa. Con il passare delle ore, e nonostante il reparto Mobile abbia provato a sciogliere l'assembramento abusivo creato dinanzi la Questura, il numero dei subsahariani che avevano ottenuto un provvedimento di respingimento è aumentato, arrivando a 75.

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