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Agrigento, due medici a processo per la morte di un diciannovenne

AGRIGENTO. Due medici vanno a processo, per altri quattro l’indagine è stata archiviata. La battaglia giudiziaria che vede da una parte i genitori di Vincenzo Rigoli, il diciannovenne morto in seguito a un incidente stradale la notte del 17 dicembre del 2012 in contrada Gasena, e dall’altro la Procura (che per due volte ha chiesto l’archiviazione di tutte le posizioni) ha un primo verdetto.

Il gip Alessandra Vella ha disposto la cosiddetta imputazione coatta nei confronti dell’ex primario di Chirurgia del San Giovanni di Dio, Salvatore Napolitano, e del medico dello stesso reparto Sergio Sutera Sardo. In sostanza il giudice, dopo avere disposto un primo supplemento istruttorio, ha imposto al pubblico ministero Carlo Cinque, che invece voleva archiviare l’indagine a loro carico, di chiedere il rinvio a giudizio. I due medici nelle prossime settimane compariranno in aula per l’udienza preliminare.

Indagine archiviata, invece, per gli altri quattro medici. Si tratta dei sanitari del pronto soccorso, Maurizio Paternò e Danilo Turco, del chirurgo Antonino Maniscalco e dell’anestesista Antonella Bonifacio. L’ordinanza del giudice Vella arriva a distanza di poche settimane dall’udienza nella quale è stata discussa l’opposizione di Michela Frasca e Giuseppe Rigoli, genitori del povero Enzo, alla seconda richiesta di archiviazione presentata dalla Procura.

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