FAVARA. Inviati dal capo della Protezione civile regionale, l’ingegnere Calogero Foti, ieri mattina quattro funzionari tecnici della struttura hanno effettuato un sopralluogo in via Piersanti Mattarella chiusa al traffico pedonale e veicolare dal febbraio di quest’anno a causa di un movimento franoso che ha squarciato in due la strada, tranciando anche la sottostante condotta idrica che nei giorni successivi è stata riparata dalle maestranze di «Girgenti Acque».
Nonostante siano trascorsi dieci mesi dalla frana, restano incerti i tempi di intervento, con gli abitanti e, soprattutto, i commercianti della zona disposti alle più eclatanti azioni di protesta. In effetti, via Mattarella è uno snodo importante per la mobilità urbana, collegando la parte alta della città, densamente popolata, a viale Aldo Moro.
Il Comune, che è a corto di risorse economiche, subito dopo l’episodio franoso interessò il Genio Civile che stimò in circa 300 mila euro l’intervento per rispristinare i luoghi. Purtroppo, anche la Regione Siciliana è in sofferenza, ragion per cui, ad oggi, ci sono solo promesse che non placano la collera dei cittadini che proprio in questi giorni sono chiamati a pagare vari balzelli, dall’Imu (anche agricola) alla Tasi, per finire alla tassa sui rifiuti di cui scade la quarta rata.
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