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Akragas, bocche cucite e stadio chiuso

Clima pesante in casa biancazzurra dopo tre sconfitte di fila. La squadra prova ad isolarsi per preparare la sfida col Foggia. Madonia e Di Piazza i più contestati

AGRIGENTO. Bocche cucite e cancelli dello stadio chiusi durante gli allenamenti. Aria pesante attorno all'Akragas dopo le tre sconfitte consecutive che hanno fatto scendere la formazione agrigentina in classifica. La panchina dell'allenatore Nicola Legrottaglie è ben salda ma il clima attorno alla squadra è molto teso. Dopo la sconfitta di domenica scorsa (3-1 con il Lecce allo stadio Esseneto) il capitano Ciro Capuano ha incontrato i tifosi per un acceso confronto. I giocatori hanno spronato la squadra a fare di più.

Nel mirino della contestazione, sempre contenuta e civile, c'è in particolare l'attaccante Giuseppe Madonia. Il presidente del Consiglio di amministrazione Silvio Alessi lo ha criticato dopo la gara. Il socio di maggioranza Marcello Giavarini, che ha ricordato il suo curriculum recente (50 gol in tre stagioni), ha invece invitato i tifosi a non prenderlo di mira con fischi al primo pallone giocato perché così lo si blocca psicologicamente.

Giocatori e staff tecnico, nel frattempo, restano in silenzio e anche gli allenamenti si stanno disputando con i cancelli chiusi per cercare di isolare la squadra al massimo da qualsiasi presenza o distrazione. La società aveva anche valutato l'ipotesi di lavorare per un'altra settimana al centro sportivo di Torre del Grifo, a Catania, come ha fatto nei giorni che hanno preceduto la sfida con Lecce, ma alla fine ha optato per lavorare in sede. Niente interviste o conferenze stampa anche se non c'è un vero e proprio silenzio stampa come invece era stato deciso la scorsa settimana dopo il ko di Martina.

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