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Agrigento, Comune senza soldi: stop alle ruspe nella Valle dei Templi

La procura ha notificato il secondo elenco con 13 manufatti da abbattere

AGRIGENTO. Il Comune non ha i soldi. La Regione, più volte incalzata dal sindaco di Agrigento per ottenere una concreta mano d'aiuto al ripristino della legalità, sembrerebbe essersi girata dall'altra parte. Di fatto, è bloccato l'avvio della seconda tranche di demolizioni di manufatti abusivi nel parco archeologico della Valle dei Templi.
La Procura di Agrigento, con a capo Renato Di Natale e con l'aggiunto Ignazio Fonzo, dopo decenni di silenzi ed immobilismo ha dato una spallata all'inerzia dei Comuni. In zona «A» del Parco archeologico di Agrigento - area ad inedificabilità assoluta - sono stati già rasi al suolo i primi 8 manufatti. L'elenco notificato ufficialmente dalla Procura all'Utc, di cui è responsabile Gaetano Greco, di palazzo dei Giganti lo scorso 26 ottobre comprende, questa volta, 13 beni da demolire. Si tratta di costruzioni giudicate «abusive» le cui sentenze, la maggiora parte sono del Pretore di Agrigento, risalgono all'arco di tempo che va dal 1992 al 1999. L'elenco, contrariamente a quanto annunciato dal Comune - probabilmente per evitare l'innescarsi di rivolte da parte di quanti temono di vedere entrare in azione una ruspa su un proprio bene -, dunque, c'è. Ed è all'Utc da diverse settimane ormai.

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