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Estorsioni a Palma, chiesti undici anni per 2 imputati

PALMA DI MONTECHIARO. Millantavano di far parte di Cosa Nostra per essere più convincenti nelle richieste estorsive. Tanto basta per rischiare la condanna anche per l'aggravante di mafia. "Non c'era nessun collegamento con la famiglia di Palma - ha ricostruito ieri nella requisitoria il pm della Dda Emanuele Ravaglioli -, ma hanno agito con metodo mafioso rinvigorendo la richiesta estorsiva".

Dalle premesse alle richieste finali: 7 anni e 6 mesi di reclusione per Giovanni Alotto, 32 anni, accusato di tre episodi di tentata estorsione (di cui due con l'aggravante), 4 anni per Calogero Amato, 42 anni, accusato di un solo episodio. Quello principale al centro del processo riguarda il presunto taglieggiamento ai danni del farmacista Claudio Miceli, titolare di un'attività a Palma. Il terzo imputato, Giuseppe Mulè, 48 anni, in abbreviato è stato condannato in appello a 5 anni e 10 mesi.  Tre gli episodi al centro dell'inchiesta risalenti al periodo compreso fra il giugno e l'agosto del 2012. Uno riguarda una presunta estorsione al farmacista Claudio Miceli che si sarebbe opposto alla richiesta di denaro anche in quel caso accompagnata dalla vanteria che la pretesa proveniva da ambienti mafiosi.

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