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Teatro Re Grillo a Licata, l'affidamento fu regolare

LICATA. Nessuna irregolarità nell’affidamento diretto gratuito del teatro a un’associazione culturale: il giudice dell’udienza preliminare Alessandra Vella scagiona l’ex sindaco di Licata Angelo Graci, il capo dipartimento Lavori pubblici del Comune Maurizio Giuseppe Falzone e Angelo Re, funzionario del Comune incaricato di istruire il procedimento amministrativo.

Per Graci e Re (il primo difeso dall’avvocato Gianfranco Pilato, Re dal legale Ivano Vecchio) che non avevano scelto riti alternativi è stato deciso il non luogo a procedere “perché il fatto non sussiste”. In sostanza, secondo il gup Vella, non ci sono neppure gli estremi per approfondire la vicenda in dibattimento. Sentenza di assoluzione per Falzone, difeso dall’avvocato Linda Sabia, che aveva chiesto il giudizio abbreviato: nei suoi confronti il giudice poteva decidere l’assoluzione o la condanna e non il rinvio a giudizio perché aveva scelto il rito alternativo “allo stato degli atti” che non prevede alcun dibattimento. A chiedere il proscioglimento dei tre imputati, con varie formule, ieri mattina, era stato lo stesso pubblico ministero Matteo Delpini. Secondo il magistrato che rappresenta l’accusa non sussistevano i requisiti dell’abuso di ufficio per cui il pm Carlo Cinque, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto di mandare a processo l’ex sindaco e i due funzionari. I tre imputati nel 2011 hanno concesso l’affidamento gratuito del teatro comunale all’associazione “Amara di Rosa Balistreri”.

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