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Enocarboj, chiesto il giudizio per tredici persone a Sciacca

SCIACCA. E' stata per lungo tempo una tra le principali realtà del settore enologico della zona. Nel 2010 è arrivato il fallimento della cantina sociale Enocarboj e adesso, cinque anni dopo, la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per bancarotta nei confronti di ex componenti del consiglio amministrazione ed ex commissari liquidatori. Tredici le persone per le quali è stata avanzata la richiesta e deciderà, nell'udienza preliminare fissata per il 30 ottobre, il Gup Luisa Intini.

La richiesta di rinvio a giudizio riguarda Arturo Morreale, di 49 anni, di Sciacca; Francesco Turturici, di 75 anni, di Sciacca; Giuseppe Tulone, di 71 anni, di Sciacca; Matteo Cutino, di 54 anni, di Ribera; Giuseppe Bono, di 49 anni, di Sciacca; Antonino Sutera, di 58 anni, di Sciacca; Salvatore Ciaccio, di 77 anni, di Sciacca; Antonino Raffa, di 84 anni, di Cianciana; Pasquale Caro, di 70 anni, di Montallegro. Per questi la Procura chiede il rinvio a giudizio nella qualità di componenti del consiglio di aministrazione in periodi precedenti al 2010. Chiesto il rinvio a giudizio anche per Domenico Marchica, di 81 anni, di Agrigento, Concetta Chiaruni, di 67, di Porto Empedocle, e Vincenzo Marinello, di 45, di Sciacca. Questi sono tutti ex commissari liquidatori da marzo 2003 a gennaio 2009. Infine, è stato chiesto il rinvio a giudizio anche per un imprenditore saccense, Giuseppe Bono, di 46 anni, legale rappresentante di una società che opera nel settore dell'olio. Secondo la ricostruzione operata dalla Procura i libri contabili e le scritture contabili sarebbero stati tenuti in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affati, con operazioni per ritardare il fallimento, comunque aggravando il dissesto della società. Nella richiesta di rinvio a giudizio vengono ricostruzione due vicende, una, per la quale si chiamano in causa Morreale, Turturici, Tulone, Cutino, Bono del 1966, Sutera, Ciaccio, Caro e Raffa, che riguarda una scrittura privata con la Covim.

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