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Allarme favismo nell'Agrigentino, patologia in forte aumento

AGRIGENTO. Si allarga, quasi a macchia d'olio, il divieto di coltivare fave e piselli. Ad Agrigento vi sono bambini ed adulti affetti da "favismo", ossia dalla disfunzione congenita, con carattere ereditario, che provoca un'improvvisa distruzione dei globuli rossi e quindi anemia con conseguente ittero. Fino al 2012 il divieto, firmato per la prima volta dall'allora sindaco Marco Zambuto, riguardava soltanto una strada: la via Ligusto, e una scuola media del Villaggio Mosè.

Adesso, il sindaco Calogero Firetto per aiutare questi agrigentini ha allargato il raggio del divieto estendendolo anche alla via Piersanti Mattarella, a 300 metri dal liceo scientifico Politi, e alla vie Panoramica dei Templi e Passeggiata archeologica, nonché al raggio di trecento metri da ospedali e strutture sanitarie come le guardie mediche della città. Vietato coltivare fave e piselli anche entro un raggio di 300 metri da tutte le istituzioni scolastiche pubbliche e private di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido e gli edifici pubblici compresi gli uffici giudiziari, il carcere, i cimiteri, gli uffici postali, stadi e chiese parrocchiali.

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