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Agrigento, netturbini licenziati in prefettura per portare nuovi atti e documenti

AGRIGENTO. Era il 26 agosto scorso quando gli operatori ecologici rimasti esclusi dal nuovo bando, si sono incatenati davanti al Municipio per rivendicare il loro diritto al lavoro. Da allora sono trascorsi quasi due mesi e di sciogliere il presidio pacifico non se ne parla. «Un messaggio deve passare chiaro - hanno ribadito ieri - ed è quello che noi da qui non ci spostiamo fino a quando non si troverà una soluzione. Abbiamo acquisito carte e documenti che stiamo inviando a tutte le sedi competenti, giudiziarie ed istituzionali, perchè su questa vicenda vogliamo chiarezza e trasparenza». Gli ex lavoratori nei giorni scorsi hanno mantenuto il presidio nonostante la pioggia non avendo ricevuto l’autorizzazione a sostare all’interno dell’atrio comunale riservandosi dirivolgersi alla Digos e alla prefettura.
«Se non ci verrà concesso il permesso di ripararci dalla pioggia - continuano - noi andremo avanti lo stesso. Siamo abituati a lavorare sotto la pioggi e con ogni tipo di maltempo. Non ci confondiamo. Non siamo noi che ci dobbiamo vergognare di protestare per il diritto al lavoro negato, ma altri».

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