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«Violenze alla figlia della mia convivente? Accuse infondate»

La denuncia dopo sette anni di maltrattamenti. La Procura ha ricostruito: «I primi episodi quando la piccola era undicenne»

AGRIGENTO. «Le accuse sono completamente infondate, si tratta di invenzioni allo stato puro». Il cinquantenne agrigentino, arrestato sabato mattina dai poliziotti della squadra mobile, si difende davanti al giudice e nega ogni addebito. Lo ha fatto in occasione dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Alessandra Vella che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta del pubblico ministero Brunella Sardoni.

L’uomo, difeso dall’avvocato Nicola Grillo, ha scelto di parlare e lo ha fatto per difendersi dalle pesanti accuse che la Procura gli contesta. Per sette anni, sostengono gli inquirenti, avrebbe costretto la figlia della sua convivente a subire e a praticare continui atti sessuali. Per esaudire i suoi desideri perversi avrebbe ricattato e minacciato la bambina, poi diventata adolescente e quasi donna.

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