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Tagli al «gettone» a Favara, la querelle approda in consiglio

Il presidente Lupo convoca la seduta per venerdì: all’ordine del giorno la riduzione del 50 per cento delle indennità che i consiglieri percepiscono

FAVARA. Mancano poco più di sette mesi alla conclusione della legislatura sufficienti, comunque, per correggere l'uso e spesso l'abuso del gettone di presenza elargito dal Comune per la partecipazione alle sedute consiliari o di commissione dei trenta inquilini dell'aula "Falcone e Borsellino". Per la verità vanno fatti dei distinguo perché alcuni, nel tempo, hanno rinunciato a tali compensi mentre altri se li sono decurtati. In ogni caso, sull'indennità di carica non sono mancate le polemiche con esplicite condanne rivolte a quei consiglieri che hanno esercitato la funzione pubblica solo per lucrare il gettone piuttosto che per rendere un servizio alla comunità. E proprio sulla modifica di alcuni articoli concernenti il funzionamento del consiglio comunale è incentrata la seduta convocata per venerdì sera dal presidente Salvatore Lupo.

Le modifiche riguardano la riduzione dell'importo del gettone di presenza da 58 a 32,54 euro e il taglio del 50% del tetto massimo che può percepire un consigliere comunale assommando tutti i gettoni di presenza accumulati nel mese. In tal modo passerebbe da 1.122 a 561 euro (lordi). Nella stessa seduta si dovrà regolamentare lo svolgimento delle attività delle commissioni consiliari evitando che cadano, come avviene oggi, in orario lavorativo dei consiglieri perché così facendo bisognerà rimborsare i titolari delle aziende per il periodo di assenza del loro dipendente.

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