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Alfano: «Livatino, un grande simbolo di virtù»

Ieri, in occasione delle manifestazioni organizzate per ricordare proprio questo sacrificio, come mai accaduto negli ultimi anni è stata folta la presenza di semplici cittadini che hanno voluto prendere parte ai tanti momenti che hanno accompagnato il trascorrere del giorno dedicato proprio alla memoria del giudice

CANICATTI'. La città di Canicattì ha riscoperto il sacrificio e la grandezza del giudice Rosario Livatino a distanza di venticinque anni da quella mattina del 21 settembre del 1990 che segnò la fine, tragica, del giudice ucciso dalla mafia. Ieri, in occasione delle manifestazioni organizzate per ricordare proprio questo sacrificio, come mai accaduto negli ultimi anni è stata folta la presenza di semplici cittadini che hanno voluto prendere parte ai tanti momenti che hanno accompagnato il trascorrere del giorno dedicato proprio alla memoria del giudice.

Ancora più significativa, e che ha dato ancora maggiore importanza ai momenti celebrati ieri, è stata la presenza di numerosi ragazzi delle scuole cittadine che hanno accompagnato, anche rompendo i rigidi protocolli delle varie cerimonie, il susseguirsi di eventi che hanno caratterizzato la giornata. Ed ancora una volta, come sempre accade in occasioni come queste, forte è stato anche il messaggio lanciato dai tanti illustri rappresentanti delle istituzioni, a cominciare dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, presenti alle manifestazioni organizzate dalle associazioni “Amici del giudice Rosario Livatino” e “ Tecnopolis”. La giornata ha avuto inizio con la marcia, guidata da don Luigi Ciotti, partita da piazza Dante e conclusasi alla chiesa Madre dove il Cardinale Francesco Montenegro ha concelebrato la Santa Messa.

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