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Punto nascite di Licata, la mobilitazione di artisti e stilisti

Sabato sera Lello Analfino, leader dei Tinturia, si è fatto fotografare insieme all’assessore alla Sanità licatese, Anna Triglia, con la maglia sulla quale c’è scritto “E 573 nato a Licata”.

LICATA. Non si può dire che l’intera comunità (e non solo a Licata) non si stia mobilitando per difendere il Punto Nascite del San Giacomo d’Altopasso. Nell’ultimo week end sono state poste in essere nuove azioni contro la decisione del Ministero della Salute (dettata dal fatto che qui i nati lo scorso anno non sono arrivati a quota cinquecento) di stoppare il reparto di Ostetricia del presidio ospedaliero licatese.

Sabato sera Lello Analfino, leader dei Tinturia, poco prima di salire sul palco di piazza Progresso per il concerto, si è fatto fotografare insieme all’assessore alla Sanità licatese, Anna Triglia, con la maglia sulla quale c’è scritto “E 573 nato a Licata”. E 573 è la sigla che caratterizza, sul codice fiscale, tutti coloro i quali sono nati a Licata.

Il giorno successivo nuova iniziativa in difesa del Punto Nascite. In occasione di una sfilata di moda in piazza Progresso gli autori dello spettacolo offerto ad un folto pubblico, Renato Falsone e Totò Sanfilippo, presentando le loro creazioni sono saliti per qualche attimo sul palco indossando la tshirt divenuta ormai il simbolo della protesta, quella con la scritta “E 573 nato a Licata”.

Ed i presenti hanno applaudito a lungo il gesto, ribadendo anche la loro volontà di vedere aperto il reparto di Ostetricia del San Giacomo d’Altopasso in cui lo scorso anno sono nati oltre 430 bambini, una cifra che, dunque, non si discosta poi troppo da quei cinquecento parti richiesti dal Ministero della Sanità.

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