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Netturbini di Agrigento licenziati, il caso in Consiglio

Da due settimane in 21 sono incatenati davanti al Municipio

AGRIGENTO. Si discuterà oggi, a partire dalle 17, in consiglio comunale, del caso dei 21 netturbini licenziati ad Agrigento.  La motivazione delle aziende, che si sono aggiudicate l'appalto, sarebbe «la mancata previsione nel bando delle sostituzioni dei lavoratori assenti per varia natura, con relativa copertura finanziaria - spiega Alfonso Buscemi della Cgil - . Abbiamo già chiesto al sindaco Calogero Firetto di sfruttare la circostanza che  nell'aggiudicazione dei lavori si è in presenza di un forte ribasso d'asta per  l'importo circa di un milione e 800 mila euro e  prevedere le sostituzioni del
personale che a vario titolo giornalmente risulta assente, scelta che farebbe rientrare il licenziamento dei 21 netturbini».

«È dovere dell'amministrazione comunale - lancia un appello Buscemi - cercare la soluzione per fare rientrare i 21 licenziamenti. In considerazione del fatto che è stato indicato un tempo necessario di 6 mesi per arrivare a riformulare un nuovo bando di gara con relativa aggiudicazione, proponiamo la rescissione del contratto per inadempienza contrattuale» La Cgil chiede dunque al Consiglio di tenere conto delle osservazioni e proposte formulate dal sindacato per l'unico obiettivo di «salvaguardare i livelli occupazionali, migliorando la qualità dei servizi». I 21 netturbini licenziati sono incatenati, davanti all'ingresso del Municipio di Agrigento, in piazza Pirandello, da due settimane.

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