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Punti nascite nell'Agrigentino, ora la Regione vuole salvarli

Per i due centri di Licata e Santo Stefano Quisquina, domani l’assessore Baldo Gucciardi reitererà al ministero della Salute la richiesta di proroga

AGRIGENTO. Domani potrebbe essere un giorno importante nella vertenza che Licata e Santo Stefano Quisquina hanno avviato con il Ministero della Salute per opporsi alla chiusura dei rispettivi Punti Nascite. L’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi, infatti reitererà al Ministero la richiesta di proroga per le due strutture, considerato il fatto che in entrambi i casi esiste un problema di sicurezza delle strade da utilizzare per trasferire le puerpere da un presidio all’altro per consentirgli di partorire.

Il sindaco di Licata, Angelo Cambiano, nel corso della manifestazione che ha avuto luogo sabato pomeriggio sulla statale 115, ha detto di “fidarsi” del Ministero. "Dall'incontro che abbiamo avuto nei giorni scorsi a Roma – sostiene Cambiano - è emersa grande disponibilità da parte del Ministero a rivedere la procedura per scongiurare la chiusura del punto nascite di Licata. Ritengo che le ragioni da noi esposte debbano essere tenute nella dovuta considerazione, sia dagli organi ministeriali che dall'assessorato regionale alla Sanità che, a mio modo di vedere, in fase istruttoria non ha sostenuto le richieste avanzate con la dovuta determinazione che il caso invece impone".

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