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Dopo l'incendio riapre il museo archeologico di Agrigento

Il danno maggiore, provocato dall’incendio che si è sviluppato nelle sale espositive, proprio mentre i turisti affollavano il museo, lo ha subito una vetrina espositiva che custodisce la parte dei reperti riferibili al territorio

AGRIGENTO. La fila è iniziata alle 8,30. Il Museo archeologico «Pietro Griffo», proprio dietro al convento di San Nicola, nel cuore della Valle dei Templi, dopo le operazioni di manutenzione, necessarie a cause dell’incendio che lo scorso 4 agosto danneggiò la vetrina di due sale espositive, ha riaperto i battenti alle 9 in punto.

La notizia della riapertura, dopo tre settimane di intenso lavoro, era stata annunciata dalla direttrice del museo, Gabriella Costantino, che ha anche coinvolto le autorità locali, gli alberghi e le guide turistiche in modo da avvisare i visitatori che il museo era tornato fruibile. «Finalmente siamo riusciti a riaprire il museo — ha spiegato la Costantino, già, e per molti anni soprintendente ai Beni culturali -. Non è stato un lavoro facile perché abbiamo dovuto operare con molta cautela per evitare di danneggiare i reperti».

Il danno maggiore, provocato dall’incendio che si è sviluppato nelle sale espositive, proprio mentre i turisti affollavano il museo, lo ha subito una vetrina espositiva che custodisce la parte dei reperti riferibili al territorio (Raffadali). «Abbiamo dovuto smontare pezzo per pezzo ed a mano — racconta la direttrice — l’intera vetrina, composta da una parte metallica, da vetro e da legno, per rimuovere il materiale danneggiato dalle fiamme. E non è stato facile. Anzi molto impegnativo e delicato, come lavoro. Ma non si è perso tempo. Quindi al momento l’unica esposizione mancante è questa».

DAL GIORNALE DI SICILIA DEL 3 SETTEMBRE 2015

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