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Bonus idrico, enti "sordi" ad Agrigento: dimenticano di comunicare le tariffe

Le nuove fatturazioni hanno preso il via all’inizio di questa settimana: al momento si potrà utilizzare soltanto il 45 per cento del fondo disponibile, mentre il 55 per cento non potrà essere attribuito

AGRIGENTO. Battono i pugni per far sì l’acqua torni ad essere pubblica: per gestire i servizi e per abbassare - stando agli annunci - le tariffe a carico degli agrigentini. Quando si tratta di comunicare, alla Girgenti Acque, la quota di agevolazione individuale, importi che andrebbero in accredito delle bollette, facendo di fatto pagare meno gli utenti, però, dimenticano. Amministrazioni comunali, di tutto l’Agrigentino, poco attente.

Tant’è che Girgenti Acque, con il suo direttore generale Giandomenico Ponzo, non ha potuto far altro che comunicare che «non avendo ricevuto le dovute indicazioni da parte di alcune amministrazioni comunali, relativamente alla quota di agevolazione individuale, non sarà possibile procedere per gli utenti dei Comuni di Favara, Racalmuto, Ravanusa e Villafranca Sicula».

Stessa sorte per le famiglie che vivono nei Comuni di Campobello di Licata, Canicattì e Comitini. Perché «rispetto a quanto già comunicato con una nota dello scorso 25 giugno - scrive Girgenti Acque - non abbiamo ricevuto alcuna nuova indicazione e pertanto non si potrà procedere con il riconoscimento dell’agevolazione tariffaria». Una possibilità di risparmio, una sorta di bonus che, di fatto, al momento, sembra essere stata persa. Ed in danno delle tasche delle famiglie agrigentine che sulle prossime bollette - le nuove fatturazioni hanno preso il via all’inizio di questa settimana - non vedranno accreditarsi alcunché.

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