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«Titoli falsi per le supplenze Ata»: dovrà risarcire 40 mila euro

Carmen Rosato, questo il suo nome, dal 2001 al 2008 aveva ottenuto supplenze del personale Ata nelle scuole della provincia di Como presentando un falso attestato di servizio presso l'Istituto alberghiero di Favara.

AGRIGENTO. Una trentatreenne agrigentina è stata condannata dalla sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione Lombardia (sentenza 154/2015) a restituire 40 mila euro al ministero dell'Istruzione. Carmen Rosato, questo il suo nome, dal 2001 al 2008 aveva ottenuto supplenze del personale Ata nelle scuole della provincia di Como presentando un falso attestato di servizio presso l'Istituto alberghiero di Favara.

Smascherata dopo un controllo disposto dall'Inpdap, era stata cancellata dalla graduatoria provinciale permanente e licenziata dalla scuola presso cui questa prestava servizio. Ma era stata anche denunciata e nel dicembre del 2010 il gup del Tribunale di Como, a seguito di patteggiamento, l'aveva condannata a sei mesi di reclusione per falso.

Ora su di lei si è abbattuta anche la scure della giustizia contabile che l'ha riconosciuta responsabile del danno erariale anche se con il riconoscimento delle “attenuanti”, visto che la procura ne aveva chiesto la condanna al pagamento di quasi 100 mila euro. «Risulta infatti evidente – si legge nelle motivazioni - il danno subito dall’amministrazione scolastica in conseguenza dell’irregolare costituzione del rapporto, così come affermato costantemente dalla giurisprudenza della Corte dei conti e di questa stessa Sezione».

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