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Licata, per il reparto di Ostetricia deciderà il ministro Lorenzin

AGRIGENTO. La data per la chiusura del Punto Nascite dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso c’è già: il 30 di settembre. L’ha stabilita la Regione che, pare, al momento non ha intenzione di fare alcun passo indietro. L’assessore regionale alla Sanità, Gucciardi, ha fatto sapere che la giunta di Crocetta nulla può fare per impedire quanto è previsto da un decreto del governo centrale: la chiusura dei Punti Nascite che non hanno raggiunto i 500 parti.

Licata, nel 2014, ha sfiorato le 450 nascite, troppo poche (secondo Stato e Regione) per lasciare aperta la struttura. A nulla sono valse le ragioni prodotte dall’esecutivo in carica, praticamente le stesse per le quali l’ex assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, aveva concesso una proroga alla chiusura almeno fino al 31 dicembre prossimo. La condizione delle strade che collegano Licata a Canicattì ed Agrigento, da allora, non è cambiata. Per raggiungere il Barone Lombardo di Canicattì, con l’autoambulanza, non ci vuole meno di un’ora. Di più per arrivare dal pronto soccorso del San Giacomo d’Altopasso a quello del San Giovanni di Dio di Agrigento. Eppure il 30 settembre il Punto Nascite chiude.

La scorsa settimana l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Angelo Cambiano ha scritto al ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, chiedendo un incontro. Non ha ancora ottenuto, però, una risposta. Ed allora l’esecutivo torna alla carica.

“Stamani (ieri ndr) – ha annunciato ieri Anna Triglia, assessore comunale alla Sanità – abbiamo scritto nuovamente al ministro Lorenzin, ribadendo la necessità di incontrarla con una certa urgenza. Il 30 settembre, non dimentichiamolo, è dietro l’angolo. Ci rendiamo conto che siamo ad agosto e tutti sono in ferie, ma ci è stato assicurato che dalla prossima settimana in poi avremo notizie circa la possibilità di incontrare il ministro. Al responsabile della Sanità faremo presente i rischi che le puerpere, ed i nascituri, corrono in queste condizioni. Chi si assumerà la responsabilità della loro salute?”.

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