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Porto Empedocle, pagata parte degli stipendi

Ieri con due settimane di ritardo è stato liquidato un anticipo della mensilità di luglio. Ma i dipendenti ed i contrattisti confermano lo stato di agitazione

PORTO EMPEDOCLE. Il problema non è stato risolto, contro il default serviranno comunque misure "lacrime e sangue". Ma almeno, con due settimane di ritardo, sono stati pagati ieri parzialmente (con un anticipo del 50%) gli stipendi del mese di luglio dei dipendenti comunali e contrattisti empedoclini che restano comunque in stato agitazione. Lo ha spiegato ieri il commissario straordinario del comune di Porto Empedocle, Antonina Bonsignore, che così sta cercando di tamponare le inevitabili ricadute negative della crisi di liquidità di cassa che sta affrontando l'ente che fino a qualche mese fa veniva presentato come una "isola felice" nell'Agrigentino ma che invece sembra rivelarsi adesso "l'isola che non c'è".

Nel frattempo, si resta in attesa di "trasferimenti statali e regionali per 3,5 milioni di euro che aspettiamo da otto mesi" e si aspetta anche che l'assessore regionale alle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Giovanni Pistorio, dopo le dimissioni di massa dei consiglieri che hanno provocato nei giorni scorsi la decadenza del consiglio comunale, emetta il decreto che conferisce al commissario pieni poteri in modo da poter varare direttamente il piano per evitare di aprire la procedura di dissesto finanziario che prevede la riduzione del 50% delle indennità del personale precario, delle posizioni organizzative e dei dirigenti, ma anche l'aumento di tasse e tributi, a partire dall'aliquota Imu sulla seconda casa elevata al massimo fino alla Tasi passando per all'addizionale Irpef.

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