SAMBUCA DI SICILIA. «L'obiettivo principale di Paesaggi Contemporanei, in linea con l'intero progetto I Art, è quello di riscoprire, enfatizzare e valorizzare, attraverso l'arte, gli spazi urbani, gli aspetti nascosti e resi invisibili dal quotidiano, oltre che, naturalmente, l'immenso patrimonio immateriale della Sicilia, donando così agli spettatori itineranti, una nuova e rinnovata emozione all'idea statica di tradizione». È con questa intenzione che si apre stasera alle 20 nella chiesa matrice a Sambuca di Sicilia (Ag) la mostra di foto di Melo Minnella, Nino Giaramidaro, e Giuseppe Cuttitta.
L'esposizione si svolge nell'ambito della manifestazione che porta il visitatore nelle antiche «purrere» (cave) e lo trasforma in attore, danzatore di liscio, acrobata e persino escursionista e esperto di trekking. Intrufolarsi nel dedalo fitto di cunicoli arabi che conduce alle antiche cave di tufo da cui i «purriaturi» scavavano i materiali: un itinerario della memoria che si nutre di tradizioni, lavori manuali, fatica, cicli vitali come può essere quello del grano o quello del vino. Siamo nell'antica Zabut,dove il quartiere arabo ospiterà - da stasera a lunedì, ogni sera dalle 21 alle 23 - performance, teatro, musica, danza, videomapping, proiezioni. È la seconda tappa di «Paesaggi contemporanei», il progetto di Pino Di Buduo del Teatro Potlach, nato in collaborazione con artisti e associazioni locali, in seno al festival I Art, finanziato con fondi europei, ideato e diretto dall'associazione I World, con capofila il Comune di Catania. Un'immersione totale nel mondo dei beni immateriali, come è già stato ai Cantieri della Zisa a Palermo e come si ripeterà dal 28 al 30 agosto tra palazzo Biscari e il cortile Platamone, nel cuore storico di Catania.
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